Crisi del ’29, New Deal e Glass Stegall act

LA GRANDE RECESSIONE E LA RIPRESA ECONOMICA NEGLI USA, GRAZIE ANCHE ALLA SEPARAZIONE BANCARIA

Durante la prima guerra mondiale gli Stati hanno dovuto finanziare la guerra, sostenendo spese enormi per il mantenimento delle truppe e la produzione di armamenti. Ciò ha generato un forte aumento della spesa pubblica e dunque del debito pubblico, che gli Stati hanno dovuto coprire emettendo liquidità (stampando cartamoneta con cui venivano pagate le spese belliche. E’ quindi saltato il gold standard, cioè il rapporto fra liquidità circolante e riserve auree a garanzia della liquidità circolante. Emettendo liquidità si è generata inflazione, cioè perdita del potere di acquisto della moneta (in quanto il circolante è aumentato) o – vista dall’altro punto di vista – aumento dei prezzi dei beni al consumo (i 2 aspetti sono la stessa cosa).

L’unica moneta forte che non ha subito inflazione ed è rimasta ancorata alle proprie riserve auree è il dollaro (gli Usa vantavano crediti nei confronti di molti Paesi europei a cui hanno concesso prestiti durante la guerra). Le monete europee quindi si sono svalutate rispetto al dollaro che è stato preso come moneta di riferimento internazionale e come garanzia per le monete europee che – al posto dell’oro – da quel momento venivano garantite dalle riserve in dollari. Questo sistema (il dollaro come riserva valutaria al posto dell’oro a garanzia delle monete europee, fu definito gold exchange).

Gli Stati europei escono dunque dalla guerra fortemente indebitati nei confronti degli Usa, a cui devono restituire i prestiti di guerra e i prestiti concessi per la ricostruzione nel dopoguerra. L’industria americana invece è in forte sviluppo per le forniture all’Europa e per il mercato interno in espansione. I consumi crescono e l’industria cresce, la disoccupazione scende. Sono gli anni ruggenti negli Usa, il sogno americano: la crescita senza fine dell’economia.

Gli anni ruggenti determinano però una sovraproduzione industriale: il mercato dei consumi non riesce cioè ad assorbire la produzione. E la ricchezza non è distribuita in modo equo (sono gli anni del proibizionismo, con molti poveri e pochi ricchi).

Situazione analoga a quella della crisi del 1873 – 1896 (la Grande Depressione).

Cause della crisi:

  • Le banche concedono prestiti (crediti) ai consumatori per assorbire la sovraproduzione e mantenere alti i consumi, e si espongono. Tali crediti diventano inesigibili perché i consumatori spesso non sono in grado di restituire i prestiti ottenuti e le banche vanno in sofferenza.
  • Le banche (non vi è ancora il Glass and Stegall Act) svolgono ancora la doppia funzione di banche commerciali (cioè che raccolgono il risparmio dei risparmiatori ed erogano prestiti alle imprese e a chi ne ha bisogno) e di banche di investimento o banche d’affari (cioè banche che svolgono attività finanziaria: utilizzano i soldi raccolti dai risparmiatori per investire e speculare in borsa). Una sovrapposizione di attività che vedremo sarà molto pericolosa e che verrà poi scissa dal Glass and Stegall Act). Molte banche quindi hanno raccolto i risparmi dai risparmiatori e invece di utilizzarli per concedere prestiti alle imprese e nella produzione (sarebbero stati in tal caso garantiti dalla solidità dell’industria) li hanno utilizzati per speculazioni in Borsa (più facili e maggiori guadagni) acquistando titoli per poi rivenderli. Ma in Borsa – come vedremo – si era creata una enorme bolla speculativa che stava per scoppiare (il valore dei titoli era sovrastimato a causa delle speculazioni).

Industria e Finanza sono 2 concetti ben distinti e per certi aspetti opposti: una economia basata sull’industria è generalmente solida, si appoggia sulla produzione industriale, investe nella produzione e quindi produce economia reale (tangibile, prodotti di consumo, posti di lavoro); una economia basata sulla Finanza è invece aleatoria, speculativa, investe in Borsa scommettendo sul rialzo o sul ribasso dei titoli e produce una economia virtuale (cifre sul conto corrente). I guadagni sono ovviamente più facili e maggiori nell’economia basata sulla Finanza e sulla speculazione in Borsa.

  • Le imprese americane che ottengono prestiti dalle Banche investono i propri profitti in Borsa invece che nelle proprie attività industriali per avere guadagni maggiori e più facili (cresce la Finanza a scapito dell’Industria)
  • I risparmiatori stessi avevano investito i propri risparmi in Borsa
  • In Borsa (Wall Street) c’è una bolla speculativa: il valore dei maggiori titoli azionari è cresciuto negli anni ma è un valore virtuale che non è supportato dal valore reale di ciò che rappresenta. Cioè è cresciuto oltre il dovuto, oltre il valore reale.

Quando la bolla speculativa scoppia, si apre la crisi del 1929 – il crollo di Wall Street:

  • Il valore dei titoli crolla del 90%
  • Le industrie che avevano investito in Borsa perdono gran parte delle risorse economiche ricevute in prestito dalle banche e i propri profitti e falliscono > disoccupazione
  • I risparmiatori perdono i propri risparmi investiti in Borsa > povertà
  • Le banche che avevano investito in borsa i risparmi dei risparmiatori non sono più in grado di restituirli ai risparmiatori (azzerati i risparmi) e falliscono
  • Crollano i consumi ed effetto domino: crolla la produzione industriale
  • La crisi contagia l’Europa
  • I Paesi europei attuano politiche protezionistiche

Reggono solo i sistemi autarchici, come l’Urss.

New Deal

Roosvelt fra il 1932 e il 1940 attua il New Deal, una politica economica basata sulla dottrina keynesiana per la ripresa economica che prevede:

  1. L’intervento dello Stato in economia attraverso il finanziamento di opere pubbliche che generano posti di lavoro e quindi + salari + domanda + consumi e – disoccupazione
  2. Welfare state per sostenere le classi in difficoltà e rilanciare quindi i consumi
  3. Protezionismo
  4. 1933 Glass and Stegall Act

Questi interventi generano ovviamente spesa pubblica e debito pubblico, ma sono indispensabili per rilanciare i consumi e di conseguenza rimettere in modo la produzione industriale.

Glass and Stegall Act

E’ la legge di separazione bancaria (approvata nel 1933) durante il New Deal fra:

  • banche commerciali = per le famiglie e le imprese, raccolgono i risparmi ed erogano il credito (prestiti)
  • banche d’affari o di investimento = per gli investitori che intendono investire e speculare sul mercati finanziari (Borsa)

Ogni  banca può esercitare o una o l’altra attività. Non entrambe contemporaneamente. Con questa legge, il risparmio dei risparmiatori viene messo al sicuro e si evita ciò che è accaduto nel 1929 quando le banche esercitavano entrambe le attività contemporaneamente. Con il Glass and Stegall Act si vuole evitare che le crisi finanziarie e di borsa (speculazioni) trascinino giù anche l’economia reale (risparmio, famiglie, industrie).

Con questa legge viene separata e mantenuta la divisione fra:

  • economia reale – quella che è generata dall’attività industriale
  • economia virtuale – generata dalla finanza