La torre di Babele è in Svizzera

La torre Origen, teatro in quota a forma di Torre di Babele, è stata costruita sul passo dello Julier. Lo scopo? Aspettare che si distrugga

Una torre che ospita un teatro è già di per sé un’idea pazzesca. Che questa sia realizzata in cima a un alto passo alpino la fa diventare quasi folle, ma che addirittura sia una moderna torre di Babele, beh, questo si che è da manicomio! In Svizzera, sul passo dello Julier, nei Grigioni, è stata da poco inaugurata una grande costruzione in legno, una torre, che per stile ricorda davvero la torre di Babele come è stata spesso raffigurata nei dipinti. Per la sua caratteristica di trovarsi su un valico che unisce popolazioni di tradizioni e lingue differenti, in una nazione nella quale queste differenze coesistono e sono un valore, alla fine risulta davvero essere un progetto molto, molto vicino a quello della più famosa torre dell’antichità.

Altra folle particolarità: questa costruzione è che è stata costruita per essere effimera, vale a dire per deteriorarsi nel tempo: il suo legno e la sua struttura sono esposte alle intemperie senza accorgimenti particolari, cosicché la sua stagione durerà poco tempo, fino a quando non si sarà costretti a smontarla per ragioni di sicurezza. Tutto questo è davvero pazzesco, come è pazzesco che il suo discorso inaugurale, in puro stile Babele, sia stato pronunciato in ben quattro lingue, quelle nazionali svizzere, confermando la vocazione multietnica del progetto che incarna “la metafora della Svizzera, della sua diversità e della sua apertura”, ha detto il ministro svizzero Alain Berset. “Gli scambi non mettono in pericolo l’identità svizzera, ma la rafforzano”.

La torre è stata chiamata Origen, come l’organizzazione che l’ha concepita e che promuove la forza culturale della regione trilingue dei Grigioni, organizzando un festival annuale basato soprattutto sul teatro musicale. La torre-teatro, costruita in due mesi e mezzo, è costata due milioni di franchi ed un altro milione servirà per gli adattamenti, e funzionerà tutto l’anno come teatro e come finestra di osservazione dalle sue numerose vetrate sul paesaggio circostante per costituire e simboleggiare la connessione tra la cultura e la natura.

L’idea del progetto effimero, ha dichiarato l’associazione, “riflette la caducità della vita. La torre, infatti, verrà smantellata a fine 2020, per sopravvivere solo nei ricordi. Il terreno dell’area verrà rivitalizzato”. Affrettiamoci, quindi, non c’è molto tempo per visitarlaInfo sul sito dell’ente del turismo svizzero

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