Il Cile di Pinochet

LA DURISSIMA DITTATURA E LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

AMERICA LATINA dopoguerra. I Paesi dell’America Latina erano generalmente caratterizzati da:

  • Arretratezza economica
  • Sfruttamento delle risorse naturali da parte delle multinazionali straniere
  • Povertà diffusa
  • Presenza di governi dittatoriali e corrotti
  • Movimenti rivoluzionari e guerriglia
  • Colpi di Stato e guerre civili
  • Instabilità politica

In Cile nel dopoguerra l’economia era sotto il controllo dei latifondisti cileni e delle multinazionali che sfruttavano le risorse minerarie locali, fra cui i nitrati (per gli ordigni bellici) e il rame per l’industria elettrica.

Nel 1970 vinse le elezioni Salvador Allende, socialista, che avviò riforme sociali e nazionalizzò le imprese soprattutto nel settore minerario ed estrattivo, scontrandosi con le multinazionali. Nel 1973 la Cia appoggiò il colpo di Stato del generale Pinochet, Allende fu ucciso. Pinochet revocò le riforme sociali e riassegnò il controllo delle risorse alle multinazionali. Attuò una violenta dittatura, una delle più violente del 900, con l’eliminazione fisica di ogni oppositore, reprimendo nel sangue le proteste e sopprimendo le libertà. Fra torture e omicidi, sparirono 30mila persone.

Negli anni successivi anche gli Usa presero le distanze da Pinochet e nel 1990 fu costretto a dimettersi e a indire libere elezioni.

Pinochet fu inquisito dalla magistratura spagnola per violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità ma godette sempre dell’immunità, anche in Cile dopo le sue dimissioni. Morì in ospedale qualche anno dopo.