Colombia e narcos

DA PABLO ESCOBAR AL PROCESSO DI PACE

AMERICA LATINA dopoguerra. I Paesi dell’America Latina erano generalmente caratterizzati da:

  • Arretratezza economica
  • Sfruttamento delle risorse naturali da parte delle multinazionali straniere
  • Povertà diffusa
  • Presenza di governi dittatoriali e corrotti
  • Movimenti rivoluzionari e guerriglia
  • Colpi di Stato e guerre civili
  • Instabilità politica

Nel corso degli anni Settanta e Ottanta si formano in Colombia forze guerrigliere, tra le quali le FARC, organizzazione marxista leninista, che contendevano ai governi in carica e ad altre forze guerrigliere il controllo del Paese. In questa situazione di permanente guerra civile, si inserì il narcotraffico, soprattutto di cocaina. Immense piantagioni di coca, impianti di lavorazione e produzione e organizzazioni logistiche per le spedizioni e la commercializzazione a livello mondiale (principalmente Usa e Europa) e veri e propri eserciti per la protezione di queste organizzazioni.

I narcos furono uno Stato nello Stato.

Il traffico di sostanze stupefacenti all’interno del territorio colombiano prese piede negli anni Ottanta come uno dei motivi principali della guerra civile. Le stesse organizzazioni guerrigliere erano legate a quelle del narcotraffico (queste ultime finanziavano le prime in cambio di protezione). Ma la guerriglia scoppiò anche tra i guerriglieri e i nuovi ricchissimi signori della droga, che via via si dotavano di un proprio esercito. Negli anni Ottanta nacque anche il Cartello di Medellín guidato da Pablo Escobar che ben presto entrò in competizione con l’altro potente cartello della droga colombiano, il cartello di Cali, scatenando una vera e propria guerra tra le due organizzazioni per il controllo dei traffici di droga.

I narcos decisero di entrare in politica fondando anche movimenti politici con l’obiettivo non dichiarato di creare un narco-stato. Molti politici e giornalisti decisero di opporsi alla politica dei signori della droga, alla corruzione e al narcotraffico in generale, combattendo con le armi della legalità. Molti di essi furono assassinati.

Negli anni Novanta, a seguito di riforme sbagliate, ci fu una crisi dei piccoli agricoltori a vantaggio del latifondo e questa nuova crescita di povertà diede un impulso enorme alla coltivazione di coca, percepita da masse di contadini ormai come unica possibilità per sopravvivere. Si sviluppò ulteriormente il narcotraffico, grazie anche all’aumento della domanda di cocaina in Usa ed Europa, e ai vecchi cartelli narcotrafficanti degli anni Ottanta si sostituirono imprese paramilitari che godevano di appoggi politici.

Gli Usa, impiegando la Dea, misero a segno varie operazioni contro i narcos, per colpire la produzione e il traffico di cocaina, divenuta ormai una piaga sociale in molte città americane ed europee. I principali narcos furono catturati.

Negli anni Novanta, anche in conseguenza del peggioramento delle condizioni di vita di importanti fasce della popolazione, i guerriglieri della FARC videro entrare nelle proprie fila sempre più uomini e questo rafforzamento della guerriglia costrinse il governo a negoziare un processo di pace. Ma nel 2002 il governo decise di interrompere i dialoghi e riprendere il conflitto in tutta la Colombia, potendo contare sul sostegno militare ed economico ottenuto nel frattempo dagli Usa, attraverso il cosiddetto “Plan Colombia”.