Il magico profumo delle robinie

I profumatissimi e dolcissimi fiori bianchi ci parlano del nostro passato

Un punto di fuga nel passato? Ce l’avete probabilmente dietro casa. Fate quattro passi nei prati e nei boschi, fra le robinie che proprio in questi giorni sono tempestate di fiori: un profumo di primavera, un profumo che proviene dal passato, da quando eravamo bambini, si diffonde nell’aria. Ma non solo: molti di voi, quando erano piccoli, hanno apprezzato anche il sapore di questi dolcissimi fiori bianchi, staccati direttamente dalla pianta e assaporati così, in un pomeriggio di primavera.

Oltre al profumo di primavera, dunque anche il sapore di primavera, il sapore dei fiori di robinia, candido e puro, estremamente gradevole al palato. Dunque passeggiate e lasciate vagare la mente, lasciate affiorare i ricordi e le sensazioni, non c’è nulla di più salutare. Anche se saranno accopagnate da un pizzico di nostalgia, la nostalgia dei tempi della spensieratezza e della semplicità.

Molti hanno sempre considerato le robinie come piante di serie B. Invece sono preziose per le api, per via dell’abbondanza di nettare presente nei fiori, quei fiori bianchi che ci parlano anche del nostro passato. La pianta è originaria del Nord America e fu importata in Europa nel lontano 1601 da Jean Robin, farmacista e botanico del re di Francia Enrico IV. L’esemplare proveniva dalla Virginia. Secondo la maggior parte delle fonti, nel 1601 Jean Robin ne piantò un esemplare nell’attuale piazza René Viviani, sulla Rive gauche, nei pressi della chiesa di Saint-Julien-le-Pauvre; esso è ancora esistente, anche se danneggiato nella parte più alta della chioma dai bombardamenti della Prima guerra mondiale e sostenuto da tre pilastri in cemento. Ciononostante continua a fiorire ogni primavera, da oltre quattrocento anni. Dei più di 370.000 alberi dei viali e parchi parigini quest’esemplare è comunemente considerato il più antico, oltre ad essere l’acacia più longeva d’Europa. In Italia la robinia è stata introdotta nel 1662 nell’Orto botanico di Padova. Oggi questa acacia è presente praticamente ovunque, in particolare in Piemonte (dove i boschi puri e misti di robinia coprono una superficie di circa 85.000 ettari), in Lombardia, in Veneto e in Toscana.