Brasile e le immense risorse

DAL NAZIONALISMO POPULISTA A BOLSONARO

Alternativa alla rivoluzione popolare di tipo socialista come quella cubana, si affermò nel dopoguerra un nazionalismo populista che (come la rivoluzione popolare socialista) era antimperialista e dunque anti-americano, ma non legato a ideologie di sinistra, a ideologie anticapitaliste, guerrigliere o rivoluzionarie. Si trattava di un nazionalismo populista, appunto, sensibile alle problematiche della popolazione e dei lavoratori che si affermò in Argentina, Brasile e Messico.

I governi in carica fino agli anni 50 furono caratterizzati, come per il peronismo in Argentina, dalla nazionalizzazione delle industrie e dal rifiuto di ingerenze americane. Portarono avanti quindi politiche nazionaliste e populiste, quindi alternative al socialismo ma anche al capitalismo liberista occidentale.

Nel 1964 ci fu un colpo di Stato militare e si insediò un governo filoamericano, che consentì alle multinazionali di sfruttare in modo intensivo le risorse dell’Amazzonia.

Si generarono gravi disagi sociali e proteste, ma la dittatura militare fu molto repressiva.

La dittatura terminò nel 1984.

Il problema delle minoranze indios. E dell’Amazzonia.

Anni Novanta – Nel 1995 ci fu la presidenza Cardoso che privatizzò le imprese e attuò un rigore finanziario, su disposizione del Fondo Monetario che aveva sostenuto il Brasile, riforme che ebbero un forte impatto negativo sulla popolazione più povera.

Anni Duemila – Nel 2003 diventò presidente Lula, esponente del partito operaio, una svolta nella politica brasiliana, in precedenza allineata alle scelte del Fondo Monetario Internazionale di cui il Brasile era debitore. Lula ha attuato provvedimenti di giustizia sociale e di rilancio dell’economia dissestata, a favore dei più poveri: ha lanciato una economia di mercato ma con attenzione alle classi sociali più povere e all’ambiente. Tuttavia la sua politica di equilibrio tra gli interessi dei capitalisti (industriale, agrario e finanziario) e le aspettative di lavoratori e braccianti agricoli (i sem terra) ha frenato l’auspicata rivoluzione dei rapporti sociali, così è riesplosa la protesta dei poveri. Nel 2003 ha istituito il “bolsa familia“, un piano che garantisce una rendita statale minima a molte persone bisognose e sta aiutando molti a uscire della linea della povertà assoluta. Il “bolsa familia” è riconosciuto come uno dei migliori piani d’aiuto alla popolazione bisognosa fatto da un governo.

Negli anni successivi il partito operaio di Lula è stato travolto da scandali, accusato di corruzione nell’attività di estrazione petrolifera della Petrobras.

Presidente dal 2019 è Jair Bolsonaro.